venerdì 31 maggio 2013

Un poster al giorno



Oni srazhalis' za rodinu (1976, girato nel 1975)
Hanno combattuto per la patria

Regia: Segej Bondarchuk

Attori: Vasilij Schukshin, Georgij Burkov, Jurij Nikulin

31 maggio, oggi nel mondo del cinema russo


Il 31 marzo 1933 nasceva Perm' il futuro attore Georgij Burkov. Di giorno Burkov studiava giurisprudenza e alla sera si dilettava di teatro. L'attività di attore prese il sopravvento e a partire dal 1965 divenne attore del teatro Stanislavskij a Mosca, poi del teatro Sovremennik, sempre a Mosca e infine del Teatro di Arte Drammatica Maksim Gor'kij e del teatro Pushkin.  L'attore si trasferì nella capitale grazie a una giornalista, amica del direttore del teatro Stanislavskij, che all'epoca era Boris L'vov-Anochin, che lo invitò nel suo teatro. 
Secondo il racconto della moglie, l'attrice Tatijana Ucharova, Burkov era una persona assolutamente speciale, incurante dell'aspetto, delle relazioni con persone influenti, aveva un approccio particolare con la vita, ascetico e filosofico e non prese mai la tessera del partito; il suo diario, che l'attore aveva iniziato nel 1955 venne pubblicato post-mortem  col titolo Moj XX vek (Il mio XX secolo)  è ricco di osservazioni, meditazioni e avvenimenti che ci fanno assaporare l'atmosfera del tempo. 
Arrivato dalla provincia a Mosca a 32 anni, ben presto incantò il pubblico con la propria recitazione e dal teatro passò al cinema, con una produzione russo polacca Zosja del 1966. Ma la notorietà presso il grande pubblicò arrivò  grazie alla conoscenza con El'dar Rjazanov, regista culto di tante indimenticabili commedie di successo, come Ironja Sud'by (Ironia della sorte), Garazh (Garage) e Sluzhebnyj roman (Storia d'amore in ufficio), e proprio in questi due film recitò anche Burkov, che, pur avendo ruoli non da protagonista, seppe conquistare l'affetto del pubblico. 
Uno dei suoi ruoli più importanti è sicuramente quello del soldato Aleksandr Kopytovskij nel film di Sergej Bondarchuk Oni srazhalis' za rodinu, (Hanno combattuto per la patria) del 1976; con lui recitava l'attore e scrittore Vasilij Schukshin. Nel film si narrano le vicende di alcuni soldati nel luglio del 1942, prima della battaglia di Stalingrado.

Dal 1980 si dedicò anche al doppiaggio dei cartoni animati e del 1990 è il suo ultimo film Ubijstvo svidetelja (L'uccisione del testimone) in cui recita la parte di un antiquario a capo di una organizzazione criminale. Il 19 giugno 1990 Georgij Burkov morì prematuramente per un'embolia trombotica, è sepolto nel cimitero di Vagankovo a Mosca.

mercoledì 29 maggio 2013

Le premières del mese (giugno 2013)

Per questo mese non sono previste prime cinematografiche nazionali. I film che i russi  vedranno sono solamente stranieri, con l'eccezione del biopic dedicato a Gagarin la cui presentazione da maggio è slittata al 6 giugno. Sugli schermi si vedranno i film di Will Smith After earth, l'ennesimo film di fantascienza Hummingbird, storia di un reduce britannico dell'Afghanistan e della sua discesa negli inferi della criminalità dei bassifondi di Londra, l'atteso Man of Steel, il nuovo Superman che uscirà in Russia, come in Italia il giorno 20 giugno.

Visto che abbiamo iniziato le nostre premières con i film di aprile, con un salto temporale vediamo in questo post le prime visioni  di gennaio e febbraio, visto che tra esse ci sono sicuramente film interessanti.
Il primo film in uscita a gennaio è stato Prodavec Igrushek (Il venditore di giocattoli), del regista Jurij Vasil'ev con la partecipazione di Pierre Richard, attore francese estremamente popolare in Russia (da noi meno). E' la storia di un francese di origini russe, proprietari, a Parigi, di un negozio di giocattoli che decide di trascorrere le vacanze di natale nella patria dei suoi avi. Questo viaggio lo cambierà profondamente, il protagonista sarà coinvolto in innumerevoli avventure e naturalmente in Russia incontrerà il vero amore. 
Sempre a gennaio  è uscito il film Dubljor (La controfigura) regia di Evgenij Abyzov con protagonista Aleksandr Revva che interpreta Igor' Uspenskij, attore di successo, travolto da riprese, interviste, presentazioni e avvenimenti mondani. La moglie e la figlia non riescono mai a vederlo e la situazione si complica ulteriormente quando Igor' viene candidato al premio Uomo dell'anno, nel quale suo più temibile avversario è il popolare cantante pop, idolo
delle donne Michail Stasov.  Urge un sosia che riesca a alleviare le fatiche di Aleksandr....e il sosia si trova in provincia... Una commedia degli equivoci, che anche se non è originale, ha avuto un discreto successo di pubblico e viene giudicata in modo positivo come divertente e piacevole sui forum russi  degli appassionati di cinema. Nota davvero simpatica il cagnolino del sosia dall'importante nome Sergej Valer'evich.
http://www.youtube.com/watch?v=eHNpQtq4J1c (ecco il trailer del film).
A febbraio abbiamo ben cinque prime visioni: in primo luogo il film Entropia della regista Marija Saakjan, si
tratta di una commedia ironica che narra le vicende di un gruppo di ragazzi che vivono in una casa non ancora terminata e attendono l'Apocalisse, ovviamente filmandosi. I temi che vengono a galla sono molteplici, qualcuno ha visto in Entropia anche dei riferimenti a Dom-2 il "Grande Fratello" della televisione russa. Tra i protagonisti anche Ksenja Sobchak, conduttrice televisiva e attrice.
A febbraio è uscito anche il film catastrofico Metro, di cui abbiamo ampiamente parlato in un precedente post, mentre il terzo film in questione è Somnambula, regia di Aleksej Smirnov,  basato su una storia vera successa nella regione di Voronezh nel 1993 in un orfanotrofio dove, proprio nel 1993 entra un bambino Andrej di 7 anni, da quel momento strani fenomeni accadono nell'istituto e al mattino il bambino è pieno di graffi e ferite e questo accede tutte le notti. I custodi cominciano a sorvegliare costantemente il piccolo, e a essi si aggiungeranno i servizi speciali,  ma solo nella notte del 3 agosto le telecamere riveleranno qualcosa di sconvolgente, qualcosa che però noi non vedremo perché pare che i servizi speciali abbiano proibito l'utilizzo delle scene girate all'epoca. Il film non ha avuto molta fortuna di pubblico, si criticano gli attori, fortemente inespressivi e la confusione che regna nella pellicola, paragonata da molti, per la sua
prevedibilità a un film horror americano di serie B, girato negli anni 90.
Di un regista di tutto rispetto è l'ultimo film di febbraio, Ljubov v SSSR (Amore in URSS) di Karen Shachnazarov, storia di un triangolo amoroso tra tre giovani compagni di università Sergej, Stepan e Ljudmila. Shachnazarov  è il direttore di Mosfilm, autore di numerosi film (ricordiamo Amerikanskaja dochka, La figlia americana, Rycar' po imeni smerti, Il cavaliere di nome Morte). Il film in realtà è un montaggio differente, e con un diverso commento sonoro di un film uscito nel 2008 Izcheznuvschaja Imperija (L'impero scomparso), secondo il regista un vero e proprio nuovo film sulla generazione degli anni 70 (in alto vediamo una scena).
Ultimo film è la commedia Chto tvorjat muzhschiny! (Che cosa si inventano gli uomini!) di Sarik Andrasjan, i protagonisti sono cinque uomini che devono, nel giro di cinque giorni, sedurre quante più donne possibile, il premio è mezzo milione di dollari, messi in palio da uno stravagante milionario, ma ci saranno, ovviamente, degli intoppi, entra in gioco infatti l'amore con la A maiuscola. Il film non ha avuto grande successo di pubblico e di critica, e nei forum i giudizi sono infuocati e del tutto negativi. La commediola è stata girata con fini puramente commerciale e, probabilmente, la sua vita appena iniziata è già finita.





lunedì 27 maggio 2013

Un poster al giorno

Gagarin. Pervyj v kosmose  2013
(Gagarin. Il primo nello spazio) 




Regia: Pavel Parchomenko
Attori:  Jaroslav Zhalnin, Vadim Michman, 
Ol'ga Ivanova

Vivat kino Rossii! Il festival del cinema di Pietroburgo


Dal 13 al 19 maggio si è svolta a San Pietroburgo  la XXI edizione del festival "Vivat kino Rossii!"(Viva il cinema russo).


La giuria, composta dall'operatore Sergej Machil'skij, dal produttore Aleksandr Atanesjan, dal musicista Viktor Lebed'ev, dall'attrice Ol'ga Prokof'eva e dal presidente, lo sceneggiatore e produttore Iraklij Kvirikadze, ha assegnato il premio per il miglior film al regista Anton Megerdichev per la pellicola Metro, film catastrofico ambientato nella Mosca di oggi.
Il premio per la miglior regia è andato a pari merito ai film Izmena (Tradimento) di Kirill Serebrennikov e all'ultimo lavoro di Aleksej Balabanov Ja tozhe chocu (Me too). Il film di Balabanov ha ricevuto anche il premio speciale della stampa. 
Il riconoscimento per la miglior sceneggiatura è andato a Aleksandr Rodionov e Boris Chlebnikov per il film Dolgaja schastlivaja zhizn', (Una vita lunga e felice) e l'attore Aleksandr Jachenko protagonista del film, ha avuto il premio per il miglior attore. 
Il premio per la migliore attrice è andato a Dar'ja Mel'nikova, protagonista di Stal'naja Babochka (La farfalla di acciaio), thriller mozzafiato in cui la protagonista diventa l'esca per catturare un feroce serial killer.
Durante il festival è giunta la notizia della morte di Aleksej Balabanov, per cui la cerimonia di premiazione è iniziata con un minuto di silenzio dedicato al regista prematuramente scomparso.


Presto si svolgerà a Sochi (dal 2 al 9 giugno) la ventiquattresima edizione del festival Kinotavr, in concorso ci sono 12 film russi di cui parleremo presto. 


















Trailer di Metro

Trailer di Izmena

Trailer di Ja tozhe chochu

Trailer di Dolgaja Schastlivaja zhizn'

Trailer della Farfalla d'acciaio



domenica 26 maggio 2013

Un poster al giorno

Moj laskovyj i nezhnyj zver'  (1978)
(A hunting accident)



Regia:  Emil Loteanu
Attori:   Galina Beljaeva,  Oleg Jankovskij

Film tratto da un racconto di Cechov, in competizione  a Cannes  nel 1978.











link youtube (senza sottotitoli)











E' morto a 87 anni Petr Todorovskij, il regista di Interdevochka


Due giorni fa è morto a Mosca  Petr Todorovskij, che ha dato alla cinematografia russa e sovietica film di grande impatto sociale e profondità. Il regista nasce in Ukraina nel 1925, sfollato con i genitori a Stalingrado lavora col padre come facchino, da lì, vista l'avanzata delle truppe tedesche si trasferì con la famiglia nella regione di Saratov e presto si arruolò arrivando fino al fiume Elba dove fu ferito. Rimase nell'esercito fino al 1949 e poi terminò la scuola di operatore cinematografico. Lavorò in diversi stabilimenti cinematografici Moldova film e a Odessa. Fu anche attore, ma la sua fama è legata soprattutto al film Voenno-Polevoj Roman  (Romanzo del Tempo di guerra) del 1983 che fu candidato all'Oscar come miglior film straniero. 
Del 1989 è il suo film più scandaloso Interdevochka (Intergirl) con l'attrice Elena Jakovleva, che proprio grazie al film di Todorovskij divenne  molto famosa e che in seguito interpretò il ruolo della poliziotta Anastasja Kamenskaka nell'omonimo serial. Il film tratta apertamente della prostituzione nella Pietroburgo di fine anni novanta e ebbe ben 41 milioni di spettatori.
Del 1992 è Ankor, esche, ankor! (Encore, once more, encore), sempre con la Jakovleva, che racconta di un triangolo amoroso in una lontana guarnigione militare. Lavorò costantemente sia come regista che come compositore e sceneggiatore e ebbe anche alcune parti da attore. Spesso, trattò di tematiche legate alle guerra, diceva infatti che la guerra era sempre dentro di lui. E, ambientato al tempo della seconda guerra mondiale, è anche il suo ultimo lavoro del 2008, si intitola Riorita (il nome di un'antica canzone ballabile) il film, di genere drammatico  si svolge nel 1945, e narra le vicende di un padre e tre figli di origine contadina che entrano nell'Armata Rossa dopo la liberazione della Bielorussia. 
Ricordiamo che il figlio di Petr Todorovskij è il produttore, sceneggiatore e regista Valerij Todorovskij, autore del film Stiljagi (Hipsters) di cui abbiamo recentemente parlato.
Il 28 maggio il regista sarà sepolto nel Nuovo  cimitero delle Vergini a Mosca (Novodevichi).






mercoledì 22 maggio 2013

Un poster al giorno




Vertikal' (Verticale) 1968

Regia: Stanislav Govoruchin


Attori: Vladimir Vysockij,  Gennadij Voropaev

martedì 21 maggio 2013

E' morto il regista Aleksej Balabanov, l'autore del film culto Brat e non solo

E' morto Aleksej Balabanov. La notizia ha scosso il mondo del cinema russo, sembra infatti impossibile che l'autore di film culto come Brat (Fratello) e Cargo 200, non ci sia più. Malato da tempo, ma solo gli intimi erano al corrente della notizia, il regista continuava a lavorare e, secondo le parole dell'amico Aleksandr Mosin, proprio poche ore prima della morte aveva terminato la sceneggiatura di un film, sulla trama del quale però non si sa ancora nulla. 
Nato nel 1959 a Sverdlovsk (ora Ekaterinburg) sugli Urali, girò il suo primo film, del quale era stato anche sceneggiatore, nel 1985. Qui si vede un concerto del gruppo Nautilus Pompilius, che ebbero un ruolo importante nel film Brat, del quale firmarono l'indimenticabile colonna sonora che tanta parte ebbe nel successo della pellicola. Nel 1990 Balabanov si trasferisce a Leningrado, dopo Brat e Brat 2 gira Zhmurki con Nikita Michal'kov e Dmitrij Djuzhev, del 2007 è il momento di Gruz 200  (Cargo 200) film sulla realtà sovietica durante la guerra con l'Afghanistan; il film è molto crudo, con scene sconvolgenti, per questo motivo in molte città russe non è stato neppure proiettato nelle sale cinematografiche. 

Del 2008 il film Morfij (Morfina), un omaggio a Sergej Bodrov che ne aveva scritto la  sceneggiatura, ispirandosi ai Racconti di un giovane medico di  Michail  Bulgakov. Ricordiamo che Bodrov fu l'indimenticabile interprete di Danila Bagrov in Brat e che morì tragicamente nel Caucaso nel 2002, all'età di 31 anni. L'ultimo film di Balabanov, Ja tozhe chochu (Me too), è del 2012, narra il viaggio di 5 persone diversissime tra loro, nella campagna russa, tra San Pietroburgo e la cittadina di Uglich, alla ricerca del Campanile della Felicità.
Sogno della vita di Balabanov era un film sulla giovinezza di Stalin e il suo passato di terrorista. La sceneggiatura è  purtroppo incompiuta ma il figlio del regista, Fedor, si ripromette di portarla a termine. 
I funerali si sono svolti oggi nella chiesa di San Vladimir a Pietroburgo, il regista è stato sepolto nel Cimitero Smolenskij, sempre a Pietroburgo (sull'Isola Vasil'evskij). 

domenica 19 maggio 2013

Un poster al giorno

Legenda Nr. 17 (2013)
Leggenda nr. 17

Regia: Nikolaj Lebedev'
Attori: Danila Kozlovskij

mercoledì 15 maggio 2013

In russo hipster si traduce stiljaga


Qualche giorno fa ho finalmente visto un film delizioso che conservavo da anni; era nel cassetto e tutte le volte mi dicevo: -Prima o poi lo guarderò!,  anche perché si tratta di un film che alla sua uscita ha fatto furore. 
Il film è Stiljagi (Hipsters) del 2008, più precisamente un musical dedicato agli anni cinquanta e a un gruppo di ragazzi moscoviti, di diversa estrazione sociale, che decidono di vivere secondo le proprie regole e i propri desideri. Stalin è morto (1953)  e il paese sembra godere di una relativa libertà, in realtà chi non si adegua alle regole viene perseguitato dalla polizia in modo più o meno aperto. 
Tratti distintivi degli Stiljagi erano: l'amore per la musica jazz e il rock-and-roll e per l'abbigliamento stravagante: meglio se i capi erano di provenienza americana. 
Il regista  Valerij Todorovskij, insieme con lo sceneggiatore Jurij Korotkov, ha affrontato l'argomento con gli occhi del protagonista, un ragazzo come tanti altri,  che all'inizio lotta contro i "nemici ideologici" (così erano visti gli "elegantoni"), e poi, innamoratosi di una di loro decide di trasformarsi in stiljaga, sfidando l'opinione pubblica. 

Nel film ci sono molte coreografie, canzoni e balletti, questo non significa che si tratti solo di un film leggero e inconsistente, anzi la bellezza della pellicola sta anche nei riferimenti all'epoca, nelle ricostruzioni. Incredibile è la ricostruzione, appunto, dell'appartamento di coabitazione  del protagonista Mels (nome che sembra americaneggiante, ma in realtà è l'acronimo di Marx, Engels, Lenin e Stalin, e quando Mels, per integrarsi nel gruppo, diventerà Mel verrà accusato di aver tradito l'ideologia avendo tolto la S e quindi Stalin dal nome). Ci si fa un'idea di come le famiglie potessero vivere nelle case di coabitazione una stanza per famiglia, cucina e servizi in comune e corridoio spesso occupato di tutte quelle cose che in stanza non entravano. 
Mel(s) da komsomolec (giovane comunista) diventerà stiljaga a tutti gli effetti e suonatore di sassofono, acquistato al mercato nero. L'amore della sua vita diventerà la bella Polina (detta Pol'za), e suo grande amico Fedor (Fred), il capo del gruppo, carismatico giovane, figlio di un diplomatico che sulle orme del padre intraprenderà quella carriera. 
I giovani si incontravano in centro nella via Gor'ki (ora tornata a essere via Tverskaja), ribattezzata Broadway.  Nessuno di loro era mai stato all'estero, ricordiamo che uscire dall'Unione sovietica fino agli anni 80 era estremamente difficile per i cittadini comuni. Solo diplomatici e pochi altri potevano allontanarsi, l'unico che andrà via infatti è Fred, che si recherà in America per far pratica e intraprendere la carriera diplomatica. 
E proprio a Fred tocca la battuta finale del film, tornato dagli States rivela a Mel che in America gli Stiljagi non esistono proprio. Mel è sconvolto ma abbozza, in fondo il tempo della gioventù non è andato perduto.
Che dire del film? E' avvincente, ben girato, curato, le canzoni sono orecchiabili (la parte musicale è stata curata da Konstantin Meladze), l'unico mio dubbio riguarda le disponibilità economiche dei protagonisti, Mels spende una fortuna per acquistare gli abiti, il sassofono... E' studente, ha una borsa di studio minima... E poi tutti sono buoni, tutti si commuovono, tutti sono comprensivi... Forse un po' troppo. 
Tra tutte le scene mi ha colpito in modo particolare la canzone Skovannye odnoj cep'ju (Legati da una sola catena), in questa scena Mels viene escluso dalla Gioventù Comunista per opera di Katja la giovane attivista innamorata di Mels, la quale, rifiutata dal nostro eroe, fedele alla bella Polina, si vendica sottoponendolo a un umiliante "processo" pubblico. La scena, mi ricorda alcune atmosfere del film The Wall (Pink Floyd), e sicuramente è inquietante
Due parole sugli attori: Anton Shagin è Mels, la bellissima Oksana Akinshina è Polina (vedi foto), e Maksim Matveev (marito dell'attrice Liza Bojarskaja) è Fred. Nel film recita Sergej Garmash (padre di Mels). 

I sottotitoli si possono trovare qui 
English Subtitles for the BLU-RAY VERSION OF MOVIE (23,976 fps):
English Subtitles for the DVD VERSION OF MOVIE (25 fps):

Buona visione!


mercoledì 8 maggio 2013

Un poster al giorno


Operacija Y i drugie prikljuchenija Shurika
(Operazione Y e altre avventure di Shurik))

Regia: L. Gajdaj
attori: Aleksandr Dem'janenko, Natal'ia Seleznova, Georgij Vicin,
Evegenij Morgunov, Jurij Nikulin,
Aleksej Smirnov.

Un film da vedere...specialmente i primi due episodi


sottotitoli in inglese
https://www.youtube.com/watch?v=WjG-LTi0BuI&wide=1




I bamboccioni russi del 1961...

Come ci insegna il professor Gian Piero Piretto, nel 1961  (1961. Il sessantotto in Mosca, Moretti e Vitali 1998) in Unione Sovietica sono successe moltissime cose importanti, fra tutti gli eventi sicuramente il principale è stato il volo di Gagarin nel Cosmo (per differenziarsi dai loro colleghi americani astronauti, i russi si sono sempre chiamati cosmonauti), ma non si può dimenticare il risveglio di una generazione, un disgelo che sembra farà fiorire i semi di un nuovo approccio alla vita, libero dalle false promesse del dittatore Stalin, morto nel 1953. 

E proprio nel 1961 esce un film dolce, carino, ma anche specchio del suo tempo, il ritratto, a tinte pastello, di una gioventù che sta cambiando, che ha nuovi valori, nuovi gusti, che pur non essendo approvati dalla generazione precedente sono, comunque accettati. Si tratta i Vzroslye deti, il titolo significa "Bambini /figli adulti" (in inglese è stato tradotto con con Grown-up children, ma deti in russo significa sia figli che bambini)  E proprio qui si narra il percorso, da "bamboccioni"  a adulti responsabili, di una giovane coppia di architetti che, senza dire nulla ai genitori, si sposa. 
I genitori della ragazza hanno appena ricevuto un appartamento, quella otdel'naja kvartira (letteralmente appartamento separato) che era il sogno di tante famiglie nelle grandi città, dove  la modalità abitativa prevalente era la kommunal'naja kvartira (l'appartamento in condivisione, dove a volte si potevano trovare 12-13 famiglie, ciascuna ammassata in una stanza). 
In questo film si narra la vicenda della famiglia Korolev, che avuta la tanto agognata dimora, ora la vuole condividere con la propria figlia e la sua famiglia, ben presto ci sarà anche un nipotino da accudire, il
piccolo Tolik (Anatolij).
Tra i due genitori il padre sembra il meno impressionabile dalle trovate "moderne" della nuova coppia, la madre è più colpita, ma sopporta tutto in silenzio, anche il fatto che il genero invece di acquistare un armadio fabbricato in Germania dell'Est, per ricevere il quale la coppia di nonni era in lista da tempi immemorabili, torna a casa con una motocicletta, annunciando radioso "Ho preso tutti i soldi dal libretto di risparmio!".
Il film è molto delicato, quasi fino alla fine non ci sono discussioni accese e la coppia di nonni è sicuramente una coppia modello, difficile staccarsi da loro, anche perché il passo da compiere per affrontare una vita separata e indipendente è difficile.
Ci sono alcune scene divertentissime, godibile è sicuramente l'episodio in cui i giovani sposi sono costretti a affidare il figlio a un ragazzino vicino di casa, i giovani devo lavorare anche la sera per completare un progetto per la città del futuro, i nonni dopo aver passato mesi segregati in casa si recano a teatro, ma l'impegno sociale e lavorativo è per i nuovi ragazzi russi un must imprescindibile e quindi come ultima spiaggia affidano il piccolo Tolik al ragazzino dei vicini che ben presto si sente padrone nell'appartamento e che senza indugi lo popolerà di tutti gli scolari del condominio: ognuno sarà impegnato in una qualche attività più o meno legittima: per esempio la consumazione di marmellate fatte in casa e l'esercizio della ginnastica, fino all'arrivo dei nonni spaventati e arrabbiati dopo essersi resi conto che i genitori del bambino se ne sono usciti, dimenticando i loro doveri. 
Alla fine, dopo che i nonni se ne sono andati in vacanza per due settimane lasciando i ragazzi a casa col piccolo, la coppia capirà che la famiglia non è un bel gioco e che per crescere bisogna allontanarsi dal nido. I nonni sono restii a lasciar andare i piccoli di casa, ma non c'è altro da fare... e alla fine tutti sono felici. 
Il film è proposto sul canale Mosfilm di youtube, ahimè, senza sottotitoli, per uno studente di russo del secondo terzo anno, c'è, secondo me, possibilità di capire, buona parte dei dialoghi.  E' un film che consiglio per chi studia la società sovietica del disgelo e per chi vuole vedere un film garbato e non urlato, che pur proponendo un facile happy-end non è banale o scontato. 
Una curiosità: nel film recita, come "genero" Aleksandr Demjanenko, il futuro Shurik dei tanti film di culto di Leonid Gajdaj,e scienziato più o meno pazzo di Ivan Vasil'evich menjaet professiju. 


domenica 5 maggio 2013

Un poster al giorno...

Andrej Rubljov (1969)




Regia: Andrej Tarkovskij
Attori: Anatolij Solonicyn, Ivan Lapikov

5 maggio nel mondo del cinema russo

Il 5 maggio a Novosibirsk nasce l'attore caratterista Jurij Nazarov, attivo nel cinema dal 1957 e protagonista di ben 170 pellicole, terminato l'istituto Scepkin a Mosca si dedicò al teatro .Tra i film principali ricordiamo: Andrej Rubljov (regia di A. Tarkovskij del 1969), in cui aveva il ruolo del Grande Principe. Nel 1972  recita in Gorjacij Sneg (Neve calda) tratto dal romanzo di Jurij Bondarev (tradotto in italiano come La neve calda e uscito da Mursia), che narra di un episodio della battaglia di Stalingrado. La collaborazione con Tarkovskij continua, ebbe infatti una piccola parte ne Lo specchio. Nel 1978 ha una parte nel film di A. Fajnzimmer, Traktir na Pjatnickoj (L'osteria della via Pjatnickaja), film che narra della Nuova Politica Economica (NEP) e analizza il mondo criminale particolarmente fiorente all'epoca, nel film si racconta degli sforzi della polizia per sgominare una banda che aveva appunto il proprio covo nell'Osteria della Via Piatnickaja, una via di Zamoskvoreche, il quartiere di Mosca oltre la Moscova. 
Lo ricordiamo anche per la parte del padre di Vera nel film choc del 1988 Malen'kaja Vera (La piccola Vera), con la regia di Vasilij  Pichul, film in cui apertamente in Unione sovietica si trattava della problematica sessuale. 
Ultimamente si è dedicato agli sceneggiati televisivi in piccoli ruoli.

Leggi! Vedrai che ti interessa

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