mercoledì 14 maggio 2014

Marina, Marina, Marina...

Foto: A aprile è uscito in Russia il film  Zerkala (Specchi), il primo lungometraggio dedicato interamente alla poetessa Marina Cvetaeva
A aprile è uscito in Russia il film Zerkala (Specchi), il primo lungometraggio, non documentario, dedicato interamente alla poetessa Marina Cvetaeva (1892-1941). La Cvetaeva nata a Mosca da una famiglia dell'intelligencija e stata una delle maggiori poetesse russe della prima metà del XX secolo. 
Da ragazza ebbe la possibilità di viaggiare, e di ampliare i propri orizzonti, fu in Italia,  Svizzera, in Germania e, naturalmente, a Parigi dove si recò per frequentare all'Università della Sorbona un corso di letteratura rancese medievale. 
All'età di 19 conobbe il futuro marito Sergej Efron, un ufficiale passato ai bianchi dopo la rivoluzione, che sposò nel 1912. 
Nel 1922 la famiglia fu costretta a emigrare, prima a Berlino, poi a Praga e infine a Parigi, dove la Cvetaeva continuò a scrivere, soprattutto in prosa. 
Alla fine degli anni 30 ritornò in Russia, ma dopo la fucilazione del marito, l'arresto e la detenzione della figlia Arjadna e con un figlio adolescente a carico, la Cvetaeva si tolse la vita. Si trovava a Elabuga, sul fiume Kama, sfollata da Mosca durante la seconda guerra mondiale. Una vita, seppur qui raccontata in soldoni,  non semplice e  in grado di ispirare un film fortemente drammatico.
La regista dell'opera è una donna, Marina Migunova, l'attrice che impersona la Cvetaeva è Viktorija Isakova.  E, secondo, la critica russa, proprio lei riesce a dare tono al film. Se non si sapesse infatti nulla della poetessa sembrerebbe proprio di assistere agli sfoghi di una squilibrata, il che non sembra proprio un complimento. E comunque non deve essere stato facile vivere in estrema povertà, soffrendo la fame, in un paese straniero, con due figli e un marito ormai malato.  La Cvetaeva era un'anima alata, non poteva non drammatizzare, portare ogni cosa alle sue estreme conseguenze e,  conviverci  non doveva essere stato facile per il marito, interpretato dall'attore Roman Poljanskij.
Il film ha avuto una lunga gestazione: sei anni. Mostrato l'anno scorso al festival di Mosca è uscito però solo il mese scorso. 
Arriverà mai in Italia? Si, ma non nelle sale, e questo è comunque un peccato perché la Cvetaeva è stata una grande e chi ha letto le sue cose difficilmente le dimentica.
Consiglio a tutti: Il racconto di Sonečka, a cura di Giovanna Spendel, Milano: Il saggiatore, 1982; poi Milano: La tartaruga, 1992 ISBN 8877381094 ISBN 8877383682.
E' un  libro di rara bellezza  si tratta di una novella  perché la poesia penso sia intraducibile, non me ne vogliano gli addetti del settore... 




lunedì 12 maggio 2014

Un poster al giorno

Turksib  
(Турксиб)
Film documentario  girato da Viktor Turin (1929)

E' la linea che collega l'Asia Minore (Turkestan) alla Siberia, passando attraverso il Kazachstan.
Fu costruita durante il primo piano quinquennale, tra il 1926 e il 1931.  

Si trova anche questa locandina:


Enhanced by Zemanta

Da leggenda a leggenda

Sono quasi caduta dalla sedia quando ho visto questo commercial:

E

E questo perché il protagonista maschile è Danila Kozlovskij, attore molto in voga in Russia e, pare, anche all'estero.

venerdì 9 maggio 2014

Un poster al giorno...


Knjazhna Meri (La principessina Meri), tratto da un eroe del nostro tempo di M. Lermontov
1926-1927 regia di V.G. Barskij

A Cannes è il turno di Andrej Zvjagincev e del suo Leviatano




L'anno scorso è toccato a  Otdat' koncy (Bite the dust, Tirare le cuoia) della giovanissima Tajsja Igumenceva. Un film sulla fine del mondo e sulla reazione di un intero villaggio che attende la morte, tra mille recriminazioni e rivelazioni, amori e follie ( vedi post http://cinemarusso.blogspot.it/2013/04/cannes-2013-poco-spazio-alla-russia.html),

domenica 4 maggio 2014

Iniziamo alla leggera...

Blog di Cinema russo. La pausa, durata parecchi mesi, mi ha permesso di pensare molto e di decidere se il blog doveva andare avanti oppure no....I blog abbondano sulla rete, proprio come il riso sulla bocca degli sciocchi... E così ho detto:- Può starci anche il mio! - , magari cercherò di renderlo un pochino più personale, di sbilanciarmi un po' di più, un po' meno english, un po' più ruspante.
Voglio quindi iniziare con un film leggero leggero, pieno di buone intenzioni, di buon umore...e naturalmente, ma non spoilero niente si capisce dall'inizio, con un happy-end incorporato, che non è cosa da poco in questo nostro mondo tendenzialmente triste e ingiusto..
Gli eventi ucraini, gli orrori di Odessa, forse avrebbero richiesto qualcosa di più adatto alla circostanza... Ma la vita non è mai al 100% tragica o comica, e allora sono qui con un film leggero leggero, pur nella consapevolezza che le priorità sono probabilmente cambiate.


Il film in questione, si intitola S 8 marta, Muzhchiny!, Buon 8 marzo, uomini! Coproduzione russa e bielorussa è uscito al cinema alla fine di febbraio 2014. 
Protagonista è la bella e aggressiva Anna Berkutova, interpretata dall'attrice Marija Berseneva, coordinatrice di un progetto farmaceutico realizzato con la collaborazione di una società svedese, a capo della quale vi è il fidanzato di Anna. 
Per una serie di equivoci, innescatisi in seguito alla visita di un locale di strip-tease maschile, l'8 marzo, compleanno di Anna, la bella rimarrà senza fidanzato e senza progetto. Un disastro quindi, anche perché il team di ricerca stava lavorando alla realizzazione di una specie di "pillola della felicità", una panacea per tutti i mali.
Armata di intelligenza e determinazione, in fondo minigonne e scollature non sono l'unico mezzo usato da Anna per raggiungere il proprio scopo, la ragazza riuscirà a riunire una equipe di scienziati più o meno pazzi, il capo dei quali, ombroso, scontroso e affascinante la conquisterà. Anzi sarà Anna a dover sudare sette camicie per conquistarlo. Lo scienziato pare sia immune alle bellezze esibite dalla donna.
La trovata principale del film ricorda quello che accade a Mel Gibson in What women want! Anna, che per caso viene in contatto con alcune sostanze nel laboratorio di ricerca, acquista il potere di leggere nella mente degli uomini, questo le servirà non poco per raggiungere i propri fini. 
In parallelo alla storia "seria"  dei protagonisti si snoda la vicenda "comica" di altri due personaggi l'amico di infanzia di Anna, uno scienziato geniale, quarantenne, ma ancora succube della madre e la cugina "di campagna" di Anna che viene a Mosca dalla Bielorussia per una tournée con l'orchestra dove suona un qualche strumento. Naturalmente i due si innamoreranno e come potrebbe essere diversamente?
A metà film Anna diventerà bruna per conquistare il suo amore. Sarà, ma secondo me, bionda , ma in fondo, i gusti sono gusti. Meglio così!





Leggi! Vedrai che ti interessa

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