mercoledì 8 maggio 2013

I bamboccioni russi del 1961...

Come ci insegna il professor Gian Piero Piretto, nel 1961  (1961. Il sessantotto in Mosca, Moretti e Vitali 1998) in Unione Sovietica sono successe moltissime cose importanti, fra tutti gli eventi sicuramente il principale è stato il volo di Gagarin nel Cosmo (per differenziarsi dai loro colleghi americani astronauti, i russi si sono sempre chiamati cosmonauti), ma non si può dimenticare il risveglio di una generazione, un disgelo che sembra farà fiorire i semi di un nuovo approccio alla vita, libero dalle false promesse del dittatore Stalin, morto nel 1953. 

E proprio nel 1961 esce un film dolce, carino, ma anche specchio del suo tempo, il ritratto, a tinte pastello, di una gioventù che sta cambiando, che ha nuovi valori, nuovi gusti, che pur non essendo approvati dalla generazione precedente sono, comunque accettati. Si tratta i Vzroslye deti, il titolo significa "Bambini /figli adulti" (in inglese è stato tradotto con con Grown-up children, ma deti in russo significa sia figli che bambini)  E proprio qui si narra il percorso, da "bamboccioni"  a adulti responsabili, di una giovane coppia di architetti che, senza dire nulla ai genitori, si sposa. 
I genitori della ragazza hanno appena ricevuto un appartamento, quella otdel'naja kvartira (letteralmente appartamento separato) che era il sogno di tante famiglie nelle grandi città, dove  la modalità abitativa prevalente era la kommunal'naja kvartira (l'appartamento in condivisione, dove a volte si potevano trovare 12-13 famiglie, ciascuna ammassata in una stanza). 
In questo film si narra la vicenda della famiglia Korolev, che avuta la tanto agognata dimora, ora la vuole condividere con la propria figlia e la sua famiglia, ben presto ci sarà anche un nipotino da accudire, il
piccolo Tolik (Anatolij).
Tra i due genitori il padre sembra il meno impressionabile dalle trovate "moderne" della nuova coppia, la madre è più colpita, ma sopporta tutto in silenzio, anche il fatto che il genero invece di acquistare un armadio fabbricato in Germania dell'Est, per ricevere il quale la coppia di nonni era in lista da tempi immemorabili, torna a casa con una motocicletta, annunciando radioso "Ho preso tutti i soldi dal libretto di risparmio!".
Il film è molto delicato, quasi fino alla fine non ci sono discussioni accese e la coppia di nonni è sicuramente una coppia modello, difficile staccarsi da loro, anche perché il passo da compiere per affrontare una vita separata e indipendente è difficile.
Ci sono alcune scene divertentissime, godibile è sicuramente l'episodio in cui i giovani sposi sono costretti a affidare il figlio a un ragazzino vicino di casa, i giovani devo lavorare anche la sera per completare un progetto per la città del futuro, i nonni dopo aver passato mesi segregati in casa si recano a teatro, ma l'impegno sociale e lavorativo è per i nuovi ragazzi russi un must imprescindibile e quindi come ultima spiaggia affidano il piccolo Tolik al ragazzino dei vicini che ben presto si sente padrone nell'appartamento e che senza indugi lo popolerà di tutti gli scolari del condominio: ognuno sarà impegnato in una qualche attività più o meno legittima: per esempio la consumazione di marmellate fatte in casa e l'esercizio della ginnastica, fino all'arrivo dei nonni spaventati e arrabbiati dopo essersi resi conto che i genitori del bambino se ne sono usciti, dimenticando i loro doveri. 
Alla fine, dopo che i nonni se ne sono andati in vacanza per due settimane lasciando i ragazzi a casa col piccolo, la coppia capirà che la famiglia non è un bel gioco e che per crescere bisogna allontanarsi dal nido. I nonni sono restii a lasciar andare i piccoli di casa, ma non c'è altro da fare... e alla fine tutti sono felici. 
Il film è proposto sul canale Mosfilm di youtube, ahimè, senza sottotitoli, per uno studente di russo del secondo terzo anno, c'è, secondo me, possibilità di capire, buona parte dei dialoghi.  E' un film che consiglio per chi studia la società sovietica del disgelo e per chi vuole vedere un film garbato e non urlato, che pur proponendo un facile happy-end non è banale o scontato. 
Una curiosità: nel film recita, come "genero" Aleksandr Demjanenko, il futuro Shurik dei tanti film di culto di Leonid Gajdaj,e scienziato più o meno pazzo di Ivan Vasil'evich menjaet professiju. 


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