mercoledì 15 ottobre 2014

Poddubnyj. Biopic e fotografia di un'epoca. Consigliato vivamente!

Ivan Poddubnyj
In russo esiste  la parola silàch (la traslitterazione scientifica esatta sarebbe silač, non me ne vogliano i puristi linguisti, ma sul blog ogni secondo è prezioso per andare alla ricerca dei segni diacritici, per cui utilizzo la traslitterazione inglese). Viene da Sila che significa forza. Con questa parola si indicavano i forzuti, quegli atleti che andavano in giro col circo a tirare su pesi e a affrontarsi in quella che un tempo veniva definita lotta francese, In genere ci immaginiamo questi sportivi coi baffi a manubrio, strizzati in una tutina a righe bianche e azzurre. Ebbene Ivan Poddubnyj è proprio uno di questi forzuti, atleti che stupivano il mondo di allora sollevando ciò che è sollevare sembra impossibile e combattendo senza risparmiare energia.

Ivan Poddubnyj nato nel 1871 e morto nel 1949, fu il più grande dei lottatori della sua epoca, fu definito l'Ercole russo e  il campione dei campioni (chempion chempionov) e a cinquant'anni suonati riusciva a battere atleti molti più giovani di lui. 



Originario di un piccolo villaggio dell'Ucraina centrale, cresciuto in una famiglia povera, a 17 anni si reca a Sebastopoli per fare fortuna e poi a Feodosija dove per caso assiste alle esibizioni di altri forzuti e lottatori famosi all'epoca. Poddubnyj, ipnotizzato da quello spettacolo, chiede di poter combattere e senza sforzo apparente, in pochi minuti, sconfigge i famosi e allenati atleti uno dopo l'altro, Questo fu l'inizio della sua folgorante carriera. Nel primo periodo di attività Poddubnyj lavora al circo Truzzi nella città di Odessa, in seguito partecipa ai campionati del mondo a Parigi dove arriva la prima volta secondo (ma questo solo perché il suo avversario si era cosparso di olio e Ivan non riusciva a afferrarlo) e poi primo. Ritenuto imbattibile ebbe anche minacce di morte da parte degli avversari che non riuscivano a avere la meglio su di lui. 
Nel 1910 si ritirò in Ucraina, ma l'azienda agricola che aveva fondato fallì, forse anche perché l'Ercole russo non aveva mai studiato e leggeva a malapena. 
Poddubnyj dovette ritornare a combattere. Si recò in America e è proprio a questo punto che inizia il film, con Poddubnyj che arriva a New York e che ricostruisce la propria vita con una serie di flash-backs. 
Michail Porechenkov
Tornato in Russia vive in povertà nella città di Eisk sul Mar d'Azov, dimenticato fino alla fine della seconda guerra mondiale quando a Mosca gli vengono dedicate delle manifestazioni sportive a cadenza annuale. Muore nel 1949 per un attacco di cuore.
Il nuovo film, girato nel 2013 è stato presentato a Milano, alla rassegna del cinema russo, da poco conclusasi allo spazio Apollo. 
 Il registà è Gleb Orlov, ucraino, nato a Jalta nel 1969, autore anche del film satirico  Nasha Russia.
L'attore che interpreta Poddubnyj è Michail Porechenkov, Porechenkov è attore molto attivo, molto visto in televisione e questo non è va a suo discredito, anzi gli sceneggiati russi sono di altissima qualità.






Tra l'altro nel 1957 in Unione Sovietica, proprio da Mosfilm era stato girato un film che si intitolava 
Borec i kloun (Il lottatore e il clown) dedicato appunto a Poddubnyj e Anatolij Durov, clown e ammaestratore di animali. (a questo link. trovate il film del 1957, senza sottotitoli, i sottotitoli in inglese li potete però trovare a quest'altro link). La regia di questo film è di K. Judin, che morì durante le riprese e che fu sostituito da Boris Barnet. 
Qui il campione dei campioni era interpretato da Stanislav Chekan. 

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