mercoledì 6 marzo 2013

Il Miracolo, ovvero la storia di Zoja che rimase in piedi per cento giorni




Questo film narra di una storia straordinaria, di un vero e proprio miracolo, inspiegabile, misterioso e a tratti spaventoso. Questo fatto avvenne negli anni cinquanta, nella città di Samara (che all'epoca si chiamava Kujbiscev), è la storia di Zoja, una ragazza, di  diciotto anni,  atea convinta. La sera del 31 dicembre 1956 la ragazza partecipa a una festicciola a casa del suo "fidanzatino" Nikolaj e visto che il suo fidanzato, Nikolaj non arriva Zoja inizia a danzare con l'icona di San Nicola, che la madre ancora conservava in casa. Nonostante gli amici le dicano di non farlo, Zoja continua a danzare. Dopo pochi secondi accade il fatto miracoloso, la ragazza si blocca, non riesce più a muoversi, è rigida, dura come pietra e in catalessi. Gli amici cercano di spostarla dal pavimento ma senza risultato è come se al pavimento fosse imbullonata. E anche l'icona non poteva essere tolta dalla sua stretta. Viene chiamato il pronto soccorso, la dottoressa che la visita non riesce neppure a praticarle delle iniezioni, gli aghi si spezzano sulla pelle della ragazza. Le autorità, visto che si tratta di tematica religiosa cominciano a interessarsi al fatto. Già al terzo giorno la gente si accalcava di fronte alla casa dove è rimasta la ragazza, che tra il popolo viene già chiamata la Zoja di pietra (kamennaja Zoja). Vengono chiamati dei sacerdoti con le icone per cercare di svegliarla, ma nessuno riesce a farla muovere. Solo un sacerdote, Serafim, è in grado a togliere l'icona dalle mani di Zoja e predice che la ragazza sarebbe tornata in sé solo il giorno di Pasqua. Questa immobilità durò per un lasso di tempo lunghissimo: per ben 128 giorni, senza mangiare o bere. Fino a oggi non vi è spiegazione di questo fenomeno, anche se all'inizio si era parlato di tetano e di contrazione dei muscoli. Zoja si riprese ma era fortemente scossa, e di lei, dopo il risveglio, non si seppe più nulla, alcuni dicevano che era morta tre giorni dopo, altri  che era stata rinchiusa in manicomio altri che si era ritirata in monastero. Il regista Aleksandr Proskin nel 2009 ha girato un film che narra questa vicenda; Il miracolo (Chudo). E' un film molto aderente alla cronaca dell'epoca, Zoja è un'operaia, rozza e sfrontata, le autorità si preoccupano soprattutto dell'aspetto religioso e delle ripercussioni che tutto ciò può avere sul popolo. Uniche licenze sono  la visita di Krushchev alla ragazza, visita che in realtà non ebbe mai luogo e il cambiamento del nome della località  da Samara a Grechansk. Il film non è piaciuto alla critica che lo vede molto artefatto e troppo incline agli aspetti "pulp" della situazione. E' comunque una testimonianza di un fatto inspiegabile e per questo impressionante, si tratta di un film che  ha fatto parlare di sé. L'immagine di Zoja immobile, coperta da un fazzoletto, simile a una statua vivente, lascia il segno e ci porta a meditare sugli aspetti meno ovvi della vita. Da ricordare Konstantin Chabenskij, visto in Admiral dove recita il ruolo di  Aleksandr Kolchak, patriota dell'esercito dei bianchi in lotta contro i bolscevichi  che qui impersona un giornalista semialcolizzato mandato da Mosca e attraverso gli occhi del quale assistiamo a parte della vicenda.





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