Oggi voglio ricordare due avvenimenti: una nascita e una morte. Della nascita non parleremo molto, nasceva infatti il 4 aprile 1932 il regista Andrej Tarkovskij di cui ci siamo occupati nel post dedicato al film lo Specchio, mentre il 4 aprile 1985, a soli 42 anni moriva una regista che ci ha lasciato alcuni dei film più struggenti degli anni 80, tra cui il famoso Pacany* (Ragazzi). Lei è Dinara Asanova, nata a Frunze (Kirghisja, oggi Bishkek).
Dopo la scuola la Asanova cominciò a lavorare nel cinema come attrice, in seguito terminò la facoltà di regia del VGIK (Università statale pan-russa di cinematografia intitolata a S.A. Gerasimov) a Mosca, sotto la direzione di M.I. Romm e A.B. Stoller e ebbe compagni di corso come Govoruchin e Solov'ev.
Nel 1970 dirige il cortometraggio Rudol'fio tratto dall'omonimo racconto di V. Rasputin e nel 1974 esce Ne bolit golova u djatlja (Non fa male la testa al picchio) girato presso gli studi Lenfilm e dedicato a un ragazzino sui generis Seva Muchin detto Mucha, e alle sue passioni: per la musica, in particolare per il jazz, e anche per una ragazzina, Ira, con la quale ha un rapporto tenero e allo stesso tempo movimentato.
Del 1976 è Kljuch bez prava peredachi (La chiave che non può essere ceduta) con l'attrice Elena Proklova. E' la storia di una insegnante e del rapporto privilegiato che ha con la sua classe, cosa che provoca le invidie dei colleghi meno dotati e comunicativi. Il titolo viene da una frase pronunciata da una delle allieve della giovane insegnante: "le è stata consegnata la chiave del cuore della classe e non ha il diritto di darla a qualcun altro". Spesso la Asanova dedicava i suoi film ai giovani, al loro sviluppo affettivo e intellettuale e cercava gli attori direttamente nelle scuole e addirittura per strada e quelli che sceglieva spesso avevano una sofferenza in volto. Di lei dicevano che in ogni suo film non studiava solo l'Uomo, ma cercava di indagare le cause della felicità e del dolore, della sofferenza dell'animo umano. Ebbe spesso problemi con la censura perché le persone da lei descritte erano ben lontane dal soddisfare il canone dell'uomo-eroe sovietico.
Benché le storie siano soprattutto dedicate a adolescenti e giovani i problemi sono affrontati con un approccio assolutamente non infantile e il cinema dell'Asanova non può essere definito semplicisticamente cinema per la gioventù.
Un altro film importante fu Zhena Ushla (La moglie lo ha lasciato) del 1979, prodotto sempre da Lenfilm. E' la storia di Aleksandr Kljuev un uomo che pensa di avere una famiglia perfetta con una bella moglie e un figlio non problematico e invece un bel giorno, senza spiegazioni, la moglie se ne va di casa abbandonando marito e figlio. L'attore Dmitrij Savel'ev, che impersonava il figlio della coppia, racconta che nel film avrebbero dovuto recitare Marina Vlady con il marito Vladimir Vysockij. Purtroppo la sceneggiatura fu approvata con ritardo e l'occasione di far recitare i due noti attori svanì perché Vysockij era andato a lavorare a Odessa con il regista Govoruchin nella miniserie The meeting place cannot be changed http://cinemarusso.blogspot.it/2013/03/29-marzo-oggi-nel-cinema-russo.html . Al loro posto recitarono Elena Solovej e Vladimir Prijomychov (nella foto a sinistra ). Praticamente tutto il film fu girato nell'appartamento della regista e per questo la Asanova ebbe una bella lavata di capo perché l'appartamento era considerato troppo lussuoso per un cittadino sovietico qualunque.
Anche qui recita Vladimir Prijomychov che è il direttore di una specie riformatorio in cui viene condotto un giovane delinquentello, Vova Kireev proveniente da una situazione disastrata. Poiché è estate i ragazzi del "riformatorio" lavorano nei campi e l'unica distrazione sono delle serate danzanti alle quali tutti partecipano volentieri. Una sera il direttore si accorge che alla festa manca Vova, direttosi in città a vendicare la sorella che era stata offesa dal padre e si era avvelenata col gas. Tutto il "riformatorio" si precipita quindi a cercare Vova, dimostrando così un grande affiatamento. Il film è drammatico ma ha dei motivi divertenti che si mescolano alla storia, e sono ispirati al film di Inessa Selezneva "Vashi prava?" (Mi dia la patente) del 1974 i cui protagonisti sono un gruppo di ragazzini che presa la macchina di un conoscente si recano fuori città e ne combinano di tutti i colori.
Il film in lavorazione non fu mai terminato. In seguito la salma della regista fu riportata in Kirghizia e là fu sepolta.
Quasi tutti i film di cui abbiamo parlato sono su Youtube purtroppo però senza sottotitoli.
Pacany
https://www.youtube.com/watch?v=SluGYV1xPEY&wide=1
Ne bolit golova u djatlja
https://www.youtube.com/watch?v=9qFzlNAQ9Q8&wide=1
Kljuch bez prava peredachi
https://www.youtube.com/watch?v=BI0PLX4eBNw&wide=1
*Ricordiamo che la pronuncia della c traslitterata è ts, di conseguenza la pronuncia è Patsany (l'accento sulla Y).
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