Il regista Aleksej German è morto a febbraio ma ci ha lasciato un film, E' difficile essere un dio, che verrà proiettato in anteprima proprio al festival di Roma. E di oggi infatti la notizia che la prima mondiale si terrà nella nostra capitale a novembre.
La vedova del regista, Svetlana Karmalita, ha spiegato che la scelta di Roma è stata pilotata da alcuni fattori. In primo luogo Cannes, che aveva richiesto di proiettare in anteprima il film è troppo in là nel tempo, per il festival di Venezia, che è alle porte, il film non sarebbe ancora stato pronto, rimaneva Roma, come migliore ipotesi; ma a cntribuire alla scelta non sono stati solo fattori logistici, infatti la famiglia di German ha anche grande stima del direttore del festival, Marco Mueller.
Subito dopo Roma il film sarà proiettato a Mosca e Pietroburgo e successivamente uscirà anche in tutta la Federazione Russa.
Il film è tratto da una novella degli scrittori di fantascienza Arkadij e Boris Strugackij. E' stato pubblicato nel 1964 in Unione Sovietica e tradotto nel 1989 per la collana Urania. German ci stava lavorando dal 1968 ma per vari motivi non era mai riuscito a terminarlo.
Ricordiamo che German è autore di molti film culto tra cui Dvadcat' dnej bez vojny, (Venti giorni senza guerra, 1976) che narra la storia di un giornalista che si reca a Tashkent e qui trascorre venti giorni lontano dal fronte e incontra l'amore). Ricordiamo che il protagonista del film è l'attore Jurij Nikulin, beniamino del pubblico, e che la sceneggiatura è del poeta e scrittore Konstantin Simonov.
Un altro film che ebbe un enorme successo fu Moj drug Ivan Lapshin, (Il mio amico Ivan Lapshin del 1984), tratto da una novella del padre di German, Jurij (1910-1967). La storia si svolge negli anni 30 e narra della vita di un poliziotto, Ivan Lapshin appunto per un breve periodo di tempo. Il tutto raccontato molti anni dopo a un testimone che all'epoca dei fatti aveva nove anni.
Ricordiamo che oltre a essere regista German è stato anche sceneggiatore e un apprezzato attore.
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