martedì 26 marzo 2013

Forse non tutti sanno che... i russi a Cannes (1946)

Nel 1939 nacque, in contrapposizione alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, il Festival internazionale del cinema di Cannes. La manifestazione fu fortemente voluta dal ministro Jean Zay contrario alle ingerenze politiche nel festival veneziano (ricordiamo che a trionfare nel 1938 erano stati Olympia di Leni Riefensthal e il film Luciano Serra pilota, di Goffredo Alessandrini (sceneggiatura di  Alessandrini, Roberto Rossellini e Fulvio Palmieri, supervisionato da Vittorio Mussolini) che ebbe la coppa Mussolini per il miglior film italiano.

Il festival francese fu indetto per il settembre 1939 ma l'entrata in guerra della Francia il 3 settembre fece chiudere la manifestazione con grande anticipo. La prima vera edizione è quindi considerata quella del 1946, nella quale il Gran Premio fu attribuito a ben 11 film, tra cui al nostro Roma città aperta, di Roberto Rossellini. All'epoca non era ancora stata istituita la Palma d'Oro che comincerà a essere assegnata a partire dal 1955 al 1963 e poi ancora dal 1976. 

Ma tutto questo cappello è stato fatto per dire che a quella manifestazione parteciparono ben sei film russi. Il primo è Glinka di  Leo Arnshtam in cui sono descritte l'infanzia del famoso compositore, il viaggio in Italia, la stesura dell'opera Ivan Susanin che dallo stesso imperatore fu ribattezzata Una vita per lo zar e descrive anche il rapporto che il musicista ebbe con Aleksandr Pushkin. Ricordiamo anche Kamennyj cvetok (Il fiore di pietra), di Aleksandr Ptushko, tratto da una favola di P. Bazhov, il cantore degli Urali e delle loro pietre preziose. Girato nel 1945 è Zdravstvuj Moskva (Hello Moscow) di Sergej Jutkevic, la storia di una fisarmonica che passa di mano in mano dalla rivoluzione del 1905, il film ha molti numeri musicali e di ballo. 
Accanto a questi film di tono più leggero vennero presentate altre pellicole di tematica drammatica, afferente alla guerra appena conclusa,  per esempio Chelovek 217 (Girl nr. 217) di Michail Romm. La storia ha luogo nel 1942, protagonista è la giovane Tanja che viene deportata in Germania col numero identificativo 217. Tanja lavora dal droghiere Krauss dal quale lavora anche il giovane Sergej un matematico anche egli deportato. I due cominciano a aiutarsi e in comune hanno un grande sogno: scappare e tornare in patria. Sergej però viene ucciso dal figlio di Krauss  aiutato da un complice, Tania così  decide di vendicare l'amico.
Il film Zoja di Leo Arnshtam (secondo film in concorso per il regista) racconta la reale vicenda di Zoja Kosmodemjanskaja, una ragazza, la cui vicenda era nota a tutti gli scolari dell'Unione Sovietica, che all'inizio della 2a guerra mondiale divenne partigiana e fu uccisa da tedeschi nel 1941.

L'ultimo film a partecipare alla selezione è Velikij Perelom (La grande svolta)  di F. Ermler. Si narra qui della battaglia di Stalingrado (mai nominata però) e della tattica del generale Murav'ev (personaggio di fantasia); il film girato dal punto di vista delle alte sfere militari, con grande introspezione psicologica, è capace di trasmettere la tensione estrema del momento (il film fu ridistribuito nel 1967 e qui fu tolta la scena in cui Stalin elogia Murav'ev). Il film a Cannes ebbe il Gran Premio, che per quell'anno fu attribuito a 11 film di altrettante nazioni, e in patria fu accolto da un enorme successo di critica e di pubblico.


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