La
storia del cinema russo prima della rivoluzione inizia con Camille
Serf, nel 1896: Camille Serf era stato inviato dai fratelli Lumière,
per imprimere sulla pellicola le cerimonie di incoronazione del
Cremlino di Mosca. Ma per assistere al primo film russo recitato
(Sten’ka Razin girato da Aleksandr Drankov nei dintorni di
Pietroburgo) si dovette attendere fino al 1908. Negli anni successivi
si continuarono a produrre pellicole sotto il segno dello “stile
russo”, al cui sviluppo contribuirono notevolmente anche le case di
produzione francesi come “Les freres Pathe” e “Gaumont”, che
posero la base dell’industria cinematografica russa. Dopo poco
tempo a esse si aggiunsero numerosi imprenditori locali, tra cui
merita una particolare menzione Aleksandr Chanžonkov, che fu
proprietario e permanente dirigente dell’impresa, il cui emblema,
Pegaso alato, è divenuto il simbolo dello stile cinematografico
russo.
I
primi anni furono proiettati nelle sale una decina di
rappresentazioni in costume, basate su soggetti storici e
folkloristici: “Un matrimonio russo del XVI secolo” (1908), “Il
mercante spavaldo” (1909), “Un episodio della vita di Dmitryj
Donskoj” (1909), “La principessa Tarakanova” (1910)
Fin
dall’inizio il primo cinema russo si rivolse a modelli elevati: il
teatro, la pittura (e in particolare a quella storica di Vasilij
Vereščaginy, Konstantin Makovskij, Viktor Vasnecov e ad altri
maestri della scuola “nazionale”), e anche ai classici della
letteratura. Le immagini, tutte tratte dalle opere di Aleksandr
Puškin e Nikolaj Gogol’ fino ad arrivare ad Anton Čechov e a Lev
Tolstoj, divennero la fonte principale della fantasia creativa dei
cineasti: dai pionieri Vasilij Gončarov e Pёtr Čardynin fino ai
maestri del periodo “maturo” Aleksandr Sanin e Aleksandr
Ivanovskij. Lo stile russo trovò la sua più alta incarnazione
artistica in due realizzazioni commemorative dedicate al
tricentenario dell’ascesa al trono dei Romanov, che uscirono nelle
sale in contemporanea nel febbraio del 1913 per le case di produzione
di Chanžonkov e Drankov.
In
Russia il cinema fu accolto in modo differente: fu acclamato da
Maksim Gor’kij, ma provocò l’irritazione di Lev Tolstoj e di molti
esponenti del mondo del teatro.
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