giovedì 25 luglio 2013

Il 25 luglio nel cinema russo

A dire la verità sarebbe stato più adatto il titolo il 25 luglio nel mondo della cultura russa, perché proprio in questo giorno di 33 anni fa moriva un uomo che in Unione Sovietica era un idolo e la cui creatività spaziava in vari ambiti dal cinema alla letteratura, alla musica. 
Si tratta di Vladimir Vysockij: il futuro artista  nasce il 25 gennaio 1938 a Mosca, vive prima con la madre e poi col padre e la sua seconda moglie. Dal 1947 al 1949 risiede in Germania dove il padre, militare, era di stanza; in seguito ritorna a Mosca. Dopo un anno alla facoltà di ingegneria, Vysockij entra al teatro MCHAT , dove rimarrà fino al 1964.
Raggiunge la grande fama con il film Vertikal' (Verticale) del 1967 nel quale vengono anche eseguite le sue canzoni. 

Pesnja o druge (Canzone sull'amico)

Proschanie s gorami (Addio alle montagne)

Vertikal'
Il film racconta la storia di un gruppo di scalatori che sfidano le avversità per arrivare alla cima di un monte.  

Dal 1964 lavora al teatro drammatico Taganka, dove rimase fino alla morte. 

Nel 1967 incontra la bellissima Marina Vlady che diventerà la sua terza moglie e lo salverà da morte sicura nel 1969, quando per la rottura di una vena l'attore e poeta stava per morire e solo per le insistenze della Vlady, che si trovava in quel periodo a Mosca, fu portato al pronto soccorso. I medici, pensando che non ci fosse più niente da fare lo avrebbero lasciato morire in casa. 

Nel 1971 sempre alla Taganka recita Amleto con la regia di Ju. Ljubimov, si reca anche in tournee all'estero.
I successi via via si susseguono e Vysockij recita in molti film , tra cui Chozjain Tajgi ( Il signore della tajgà) 1969, Plochoj choroshoj chelovek (Un uomo cattivo e buono) del 1973 basato sul racconto di Cechov Il duello. E del 1979 è Mesto vstrechi izmenit' nel'zja (The Meeting Place Cannot Be Changed), film culto, amato da milioni di persone.

Vysockij muore a Mosca nel suo appartamento il 25 luglio 1980, all'età di 42 anni. La causa della morte è ancora ignota, forse si è trattato di un infarto ma poiché non è stata eseguita l'autopsia non vi è certezza sulla causa precisa. Poiché la morte avvenne durante i giochi Olimpici di Mosca, alla notizia non venne data, dai mezzi di informazione, la giusta rilevanza. 

L'artista è stato sepolto nel cimitero di Vagan'kovo a Mosca. 
Su di lui sono stati girati documentari e versati fiumi d'inchiostro. Il nostro articoletto è davvero breve e non gli rende giustizia. Lo abbiamo però voluto ricordare come pietra miliare nella storia dell'Unione Sovietica in questo giorno particolare.

Un poster al giorno


Traktoristy 1939

Regia: Ivan Pyr'ev
Attori: Marina Ladynina, Nikokaj Krjuchkov

sabato 20 luglio 2013

Novità dal festival del cinema di Odessa

Sono stati dichiarati i vincitori del IV Festival internazionale del cinema di Odessa, la cerimonia si  è tenuta presso il Teatro Nazionale dell'Opera e del balletto.
Il premio più importante è andato al film di Aleksandr Veledinskij Geograf globus propil (The geographer drank his globe away), già trionfatore al Kinotavr di Sochi, tenutosi lo scorso giugno, prodotto da Valerij Todorovskij e interpretato da Konstantin Chabenskij. 
Il premio per il miglior lungometraggio ucraino  va ai registi del film Paradzhanov
Alla chiusura, come ormai è tradizione, hanno presenziato il sindaco di Odessa Aleksej Kostuev e il governatore della regione Eduar Narvijchuk. Sul tappeto rosso i presenti hanno potuto vedere anche Michail Zhvaneckij scrittore di satira e fenomenale attore (mi sbilancio, uno dei miei preferiti che ho avuto l'onore di vedere in un recital a San Pietroburgo qualche anno fa). 
Il premio assegnato è lo Zolotoj djuk , lo vediamo qui sotto, insieme alla somma di 12.000 euro.

venerdì 19 luglio 2013

I tre film mancanti

Il film Le spose celesti dei Mari di pianura  (Nebesnye zhjony lugovych Mari) ha inaugurato nel novembre scorso il Festival del cinema di Roma.
Il film del regista di Ekaterinburg Aleksij Fedorchenko prende ispirazione dal libro di Denis Oskin in cui si raccontano le storia delle donne di etnia Mari, popolo di ceppo ugro-finnico stanziato sulle rive del Volga. Nel libro ci sono 40 brevi racconti dei quali, per la versione cinematografica, ne sono stati scelti 22.  E' un film, in stile visionario, che celebra la vita, la figura della donna nei momenti più diversi, e nelle sue varie incarnazioni: vergine, sposa, madre, strega  e soprattutto nel rapporto della donna con la natura. 
Qui il trailer.


Altro film è Poka esche zhiva, (A. Atanesjan, E' ancora viva per ora), sequel di Blizkij vrag (Intimo
nemico) del 2011 in cui la protagonista, Polina, vendica l'omicidio del marito, interpretato da Dmitrij Djuzhev. 
Nel secondo film la protagonista è a Odessa, perseguitata dalla malavita, in particolare da Val'jok, un anziano "padrino" paralizzato, ma ancora tanto cattivo. A Odessa, oltre a sfuggire a numerosi agguati, Polina, incontrerà anche un nuovo amore. 
La parte di Val'jok era stata affidata a Andrej Panin, l'attore ucciso da ignoti questa primavera, che per interpretare l'anziano criminale doveva sottoporsi ogni giorno a ore e ore di trucco. 
Ricordiamo che Atanesjan è un regista molto famoso in patria  e che è stato, dal 1982, aiutante di Paradzhanov. 

Andrej Panin, nei panni di Valjok

Il terzo film di cui parleremo oggi è Trubà, di Evgenij Manskij. In russo trubà è la tromba, il tubo, in slang ha il significato di fallimento totale, disgrazia, ma nel film in questione è il gasdotto che dalla Siberia arriva in Europa e unisce, anche in modo metaforico l'Europa. La pellicola ci porta così da est a ovest dalla Siberia al Golfo di Biscaglia e cerca di individuare le cause, soprattutto legate alla natura, che hanno generato popoli tanto diversi. Il film ha ricevuto il premio per la regia al festival Kinotavr di Sochi. 


E ecco qui i tra film mancanti al programma della settimana del cinema russo a Odessa. 
Promessa mantenuta.





Un poster al giorno


Luch Smerti (Il raggio della morte di Lev Kuleshov) 1925





















Film muto
Per informazioni vedi
link al sito emutofu

http://emutofu.wordpress.com/2013/06/24/il-raggio-della-morte-luch-smerti-lev-kulesov-1925/


Se volete vedere il film:
http://www.youtube.com/watch?v=ZO-NIkXc6lc

mercoledì 17 luglio 2013

Festival internazionale del cinema di Odessa: master class e i film russi in concorso

I maghi del terrore
Il festival di Odessa continua con le proiezioni e le master-class di registi famosi, Kusturica, Timur Bekmambetov (I guardiani della notte), su vari argomenti: oggi è il turno di Roger Corman, autore di film indipendenti come La piccola bottega degli orrori (1960), I maghi del terrore (1963), La tomba di Ligeia (1964) e altri. Il titolo della conferenza, della durata di 90 minuti è Regia e produzione di cinema indipendente
Intanto proseguono anche le proiezioni di film internazionali, oggi alle 15.30 verrà presentato il film di Sorrentino La grande bellezza.


Ecco invece i film russi e le coproduzioni della Russia presenti alla settimana del cinema russo. 
Il primo titolo è V ozhidanii morja (Aspettando il mare, 2012), coproduzione russa, tedesca, ucraina, francese, belga e khazaka, con la regia di Bachtir Chudojnazarov. E' la storia di un marinaio, capitano su una piccola imbarcazione, che dopo dieci anni di prigione scopre che il mare si è ritirato dalla sua città e che quindi non potrà più lavorare come pescatore. Per questo motivo decide di spostarsi con la sua barca verso il mare. Protagonista è Egor Beroev, attore conosciuto al grande pubblico per aver interpretato il detective Erast Fandorin in alcuni film. Ricordiamo che Fandorin, nato dalla penna di Boris Akunin (pseudonimo di Grigorij Chartishvili), è un detective vissuto tra la fine dell'800 e inizio del 900, fine conoscitore della lingua e della cultura giapponese,  che risolve i suoi casi insieme al fedele servitore Masahiro.
Tornando al film di Chudojnazarov, possiamo dire che era stato il film di apertura del Festival del Cinema di Roma e era stato presentato anche a Sochi, dove però il pubblico si era fortemente diviso. Il film che è una commistione tra la realtà e la parabola ha avuto una lunghissima preparazione, circa sei anni, la sceneggiatura è stata vista e rivista e il regista ha fortemente voluto una compartecipazione così nutrita per dare la possibilità al film di essere visto in più paesi.
Il film è stato girato nella cittadina di Aktau sul Mar Caspio, mare che, ahimé, si sta ritirando sempre più. 

Altro film in programma è Dolgaja schastlivaja zhizn' (Una vita lunga e felice) di Boris Chlebnikov, film di cui abbiamo già parlato nelle prime visioni di aprile, in cui si narra la difficile scelta di un uomo che vuole ricostrursi una vità più naturale in campagna e delle difficoltà con cui si dovrà scontrare.

Si continua con Igra v pravdu (Il gioco della verità) di Viktor Shamirov, tratto dalla commedia del francese Philippe Lellouche, una pellicola agrodolce sui sogni della gioventù. Ne abbiamo parlato nelle prime visioni di luglio.

Altro film è Major (Il maggiore di Jurij Bykov), storia di un poliziotto, il maggiore Sergej Sobol'jov, la cui moglie è stata portata in ospedale per partorire. Per raggiungerla il più velocemente possibile Sergej  guida in modo imprudente e uccide un bambino sulle strisce pedonali.
Inizia qui il suo dramma interiore: costitursi e finire sicuramente in prigione oppure no e continuare a godere delle gioie della vita familiare?
Sergej cerca la soluzione più difficile, rimanere libero, ma questo provoca molti disastri e tra cui una lunga catena di morti. Quando però il maggiore Sobol'jov decide di costituirsi dovrà confrontarsi col sistema.  Il film è stato premiato nel giugno di quest'anno al festival si Shanghai.
Il regista del film è davvero giovane, classe 1981 e è stato vincitore al Kinotavr di Sochi  nel 2009, nella sezione cortometraggi con il film The boss.
Qui sotto il trailer del film coi sottotitoli in inglese.




Rimangono ancora tre film di cui parlare:
Nebesnye zhjony Lugovych Mari (A. Fedorchenko, Spose celestiali dei mari di pianura)
Poka esche zhiva, (A. Atanesjan, E' ancora viva per ora).
Trubà (Vitali Manskij).
Appuntamento a domani!


lunedì 15 luglio 2013

Paradzhanov a Odessa

Ecco i film di Paradzhanov alla retrospettiva del Festival Internazionale del cinema di Odessa


Andriesh (1954) insieme a Ja Bazeljan,
Favola che racconta del pastorello Andriesh e del suo flauto
magico, col quale combatte uno stregone malvagio.














Teni zabytych predkov (Le ombre degli antenati dimenticati)
1964

Dedicato alla popolazione degli hutsuli, che abitano prevalentemente nel sud-ovest dell'Ucraina, in Romania, Slovacchia e Polonia. fu girato interamente in un loro villaggio. 
E' la storia d'amore tragica di due giovani, membri di famiglie in conflitto.
Attori:  Ivan Mikolajchuk, Larisa Kadochnikova
Tatjana Bestaeva









Kievskie Freski (Affreschi di Kiev) 

1966
Del film, dedicato alla guerra, si conservano solo 15 minuti, infatti non fu mai terminato, perché fermato dalla commissione degli studi cinematografici giudicato troppo impressionista e troppo pacifista. 













Akop Ovnatajan (1967)
Vita del pittore armeno vissuto nel XVIII secolo. 
Documentario della durata di circa 8 minuti. 















Sajat-nova (1968)
Conosciuto anche come Il colore del melograno racconta la storia del poeta armeno Sajat Nova (1721-1795, pseudonimo di Arutjun Sajadjan)  e il suo rapporto con la vita, la religione e la politica. 










Legenda o Suramskoj Kreposti
(La leggenda della fortezza di Suram)
insieme a D. Abashidze
E' la versione cinematografica di una leggenda georgiana. Un bellissimo giovane si fa murare nella fortezza di Suram perché solo in questo modo la fortezza sarà inespugnabile. 







Arabeski na temu Pirosmani (1985)
(Arabeschi sul tema di Pirosmani)
Film della durata di venti minuti  che mostra l'opera del pittore naif georgiano Niko Pirosmani-














A chiudere la rassegna il film documentario di Aleksandr Kajdanovskij (1946-1995)
Maestro: Sergej Paradzhanov




Francobollo dedicato a Paradzhanov dall'Armenia

E' in corso il Festival internazionale del cinema di Odessa


Il 12 luglio si è inaugurato il Festival internazionale del Cinema di Odessa, esistente dal 2010.
La manifestazione è articolata in numerose sezione, tra le quali si  distingue il concorso vero e proprio, al quale partecipano film di 12 paesi, tra cui l'Italia con Miele di Valeria Golino. 
Per la Russia è in concorso il vincitore del Festival di Sochi Geograf globus propil (vedi articolo).  
Due sezioni sono dedicate ai lungometraggi e cortometraggi di produzione ucraina, la sezione Prime visioni alla quale partecipano:
La grande bellezza di Sorrentino e molti film americani tra cui Lovelace dedicato alla attrice di Gola profonda, scomparsa nel 2002,  Bling Ring di Sofia Coppola e Don Jon di Joseph Gordon-Levitt.
Da segnalare la retrospettiva dedicata a Sergej Paradzhanov e  l'ormai imperdibile appuntamento con la sezione dedicata al cinema russo con la visione di ben sette titoli di cui parleremo. 
Il Festival durerà fino al 20 luglio e chiuderà con il film di Valeria Bruni-Tedeschi Un Château en Italie.

Il 15 luglio nel cinema russo


Il 15 luglio 1930 nasce a  Samara Gennadij Ivanovic Poloka. Il futuro regista studia a Mosca, presso l'istituto teatrale M.S. Schepkin, la più antica scuola teatrale del paese, fondata dall'imperatore Alessandro I nel lontano 1809.  
Poloka sarà anche attore, ma si dedica prevalentemente alla regia e, a partire dal 1957, lavora per Mosfilm, mentre dal 1976 è direttore artistico dello studio Ekran. 




Uno dei film più noti di Poloka è senz'altro Respublika Shkid, uscito nel 1966, pellicola basata sul romanzo autobiografico di Grigorij Belych e Aleksej Eremeev (che scrive con lo pseudonimo di L. Panteleev). Il film ebbe un enorme successo, con ben 32 milioni di spettatori e può essere confrontato sicuramente con un altro classico: Putevka v Zhizni, al quale abbiamo brevemente accennato, in cui si parla dei numerosi orfani rimasti all'epoca dopo la guerra e la rivoluzione, pare addirittura quattro milioni.

L'azione ha luogo all'inizio egli anni 20 a Pietrogrado, come all'epoca era chiamata San Pietroburgo. La polizia fa retate i orfani e li destina a vari istituti, tra cui l'istituto Dostoevskij (da cui il nome del libro e del film Shkid è acronimo di Shkola - kommuna imeni Dostoevskogo, Scuola-Comunità Dostoevskij), in questo film appunto si narra la storia di un gruppo di ragazzi indisciplinati e di come il direttore della scuola ,Vikinksor, cerca di "rieducarli".

Locandina di Intervencija
Ma Poloka ha firmato anche molti altri lavori di successo, ricordiamo Intervencija del 1967, tratta dalla commedia di Lev Slavin, in cui si ricorda l'occupazione di Odessa nel 1919 dalle truppe dell'Intesa (inglesi e francesi) e della propaganda sovietica.
Di interessante è qui la partecipazione del giovane  e ancora sconosciuto Vladimir Vysotskij, nel ruolo dell'agitatore politico Brodskij, la cui "banda" si occupa di spiegare ai soldati stranieri la rivoluzione. Il film non uscì però fino al 1987 per motivi "politici".

Dopo la perestrojka Poloka si è dedicato alla televisione, del 1996 è lo sceneggiato Vozvrashenie "Bronenostsa", (Il ritorno della "Corazzata"), ambientato a Odessa, la corazzata è ovviamente la corazzata Potjomkin, il protagonista infatti si imbatterà in Ejzenshtein, venuto in città per girare il proprio capolavoro.


lunedì 8 luglio 2013

Un poster al giorno



Akademik Ivan Pavlov
L'accademico Ivan Pavlov (si proprio quello dei riflessi condizionati!)
Lenfilm 1949

Regia:
Grigorij Roshal

Attori:
Aleksandr Borisov , Nina Alisova

Biopic dedicato al famoso ricercatore

Sul canale ufficiale di Youtube di Lenfilm si può guardare il film, purtroppo senza sottotitoli
https://www.youtube.com/movie?v=YbSLv2WxcGo


giovedì 4 luglio 2013

Le "premières" del mese (luglio 2013)

Il mese scorso siamo rimasti a bocca asciutta, per giugno infatti non erano previste prime di film russi e per questo abbiamo proposto una panoramica dei film usciti nei primi mesi dell'anno.
Per il mese di luglio abbiamo alcune prime cinematografiche di cui vale la pena parlare, seppur con un paio di giorni di ritardo.
Già oggi, 4 luglio esce sugli schermi russi Marafon di Karen Oganesjan (che è' un uomo e non una donna come potrebbe sembrare dal nome). E' la storia di Tolik (Anatolij) e della sua vita poco riuscita. Tolik voleva diventare un atleta ma non ha avuto un successo e anche la vita personale è un disastro, la moglie, da lui tanto amata, lo ha lasciato per un altro uomo. Ma l'incontro con Anna gli cambierà la vita. La donna infatti gli proporrà di recarsi in America per partecipare a una inusuale maratona. 
Protagonisti del film sono Michail Porechenkov e Ekaterina Vasil'eva, classe 1945 figlia del poeta Sergej Vasil'ev, che ha recitato in decine di pellicole tra film e sceneggiati televisivi. 

Altro film in uscita l'11 luglio è Igra v pravdu (Il gioco della verità), che come si dice sulla locandina, è una commedia per adulti. Un trend abbastanza di moda nel panorama del cinema russo di oggi. 
E' la storia di tre ex-compagni di università che si ritrovano dopo venti anni a parlare della propria vita, ci sono: l'uomo d'affari che ha fatto fortuna,  il commerciante di macchine che pure non se la passa male e infine il padrone di casa, Anatolij, che invece non è riuscito a realizzarsi nella vita. e che di professione è fisico (ragazzi, ne è la prova, la cultura non paga... E probabilmente neanche il nome Anatolij porta fortuna, visto che era il nome dello sfigato anche nel film Marafon!). 
I tre amici, in compagnia di una bottiglia di vodka, cercano di divertirsi come ai vecchi tempi, ma senza successo, fino a quando non riescono a far arrivare nell'appartamento la ragazza più popolare del loro corso, Maja, della quale erano tutti e tre innamorati. E qui inizia il gioco della verità e tutti confessano quello che pensano veramente.
Come si capisce dalla trama il film ha un impianto teatrale, è infatti la versione russa della commedia di Philippe Lellouche Le jeu de la vérité, che ha avuto un grande successo in Francia, e  il 23 giugno infatti gli stessi attori hanno recitato a Mosca al teatro Mossovet, in anteprima, la piece http://www.teatr.ru/th/perf-info.asp?perf=18045.
La regia è di Viktor Shamirov e nel cast possiamo annoverare Gosha Kutsenko che interpreta Anatolij, e Dmitroj Mar'janov che è Mark,  l'uomo d'affari. 
Vedremo se anche in Russia questa commedia avrà lo stesso successo che ha avuto in Francia. 



martedì 2 luglio 2013

Spaghetti e Educazione siberiana a Mosca


Tra i film italiani presentati al festival di Mosca solo uno era in concorso, Spaghetti-story di Ciro De Caro, opera prima del regista, ambientata in una città di mare che non viene nominata. Noi non abbiamo ancora visto il film per cui riportiamo il giudizio dei critici russi (per ora abbiamo una sola recensione):  sembra che durante tutto il film i personaggi siano lì lì per scoppiare a piangere; il protagonista è un testardo isterico che fa una stupidaggine dopo l'altra e il suo rapporto con gli altri è l'unico motore che spinge avanti il film, questo almeno fino a venti minuti prima della fine dove c'è il colpo di scena che tanto colpo non è. Tolto questo  il film è interessante solo  perché presenta la vita quotidiana in Italia oggi, e si sentono dialoghi non banali.

Però il film denuncia una regia acerba, da saggio studentesco, a volte la camera è sfocata, e c'è il sospetto che alcune scene siano girate in appartamenti di parenti e amici che fanno anche da comparse. Secondo il recensore è davvero strano che un film di questo tipo sia entrato nella rosa dei partecipanti al concorso. Il film è ingenuo e la fine ci dona il buon umore, ma questo è proprio tutto quello che il film ci può dare. 
Testo originale recensione  
Sito italiano ufficiale del film:  


Ben altro peso ha avuto Educazione siberiana, di Gabriele Salvatores  che ha suscitato molte curiosità, perplessità e critiche Il periodico  Kommersant e altre fonti  avevano sollevato già nel 2011 dubbi sull'autenticità delle vicende narrate nel libro di Nikolaj Lilin, libro che è stato tradotto in 40 lingue ma non in russo. In esso è la storia di una comunità criminale siberiana che negli anni 30 viene deportata in blocco da Stalin  nella città di Bendery, tra Moldavia e Ucraina. E già qui vi è una incongruenza: Bendery a quel tempo si chiamava Tigina e era in Romania, quindi Stalin non avrebbe potuto deportare lì  proprio nessuno. E le lezioni dei vecchi siberiani, non si capisce bene dove l'autore abbia potuto prenderle! L' autore, tra l'altro, non si chiama Lilin ma Verzhbitskij e, secondo le testimonianze di conoscenti e concittadini, in prigione non è mai finito e in Cecenia non è mai andato, come si racconta invece nel libro. Pare proprio che per guadagnarsi da vivere l'autore facesse il poliziotto, mentre i  genitori erano emigrati per guadagnarsi da vivere, il padre in Grecia e la madre in Italia e secondo quello che si racconta pare sia stata proprio la madre a inviare dall'Italia l'apparecchio per i tatuaggi.
L'intervistatrice poi afferma di aver parlato con lo stesso Lilin che le ha candidamente riferito che il suo libro non è una autobiografia, ma che in occidente piace considerarla tale. E quindi si è discolpato delle varie incongruenze tra testo e vita!
Sotto il link all'articolo originale in russo:
http://www.kommersant.ru/doc/1781720
Sul libro quindi tante polemiche, io sinceramente dopo una decina di pagine, l'ho mollato perché mi annoiava, ma il mio giudizio vale solo per me in questo caso, visto l'esigua quantità di pagine lette. 
Arriviamo però al film che ha avuto in Italia  discreto successo, è stato definito dalla stampa occidentale "Il Padrino russo",  ha nel cast un attore d'eccezione: John Malkovich e una locandina attraente e patinata.
In Russia ci sono state sia critiche che apprezzamenti, dopo la proiezione alcuni critici hanno visto nel film una vera e propria speculazione commerciale ai danni della Russia, altri hanno detto che il film deve essere percepito come un sogno, nessuno lo vede come realtà e lo stesso Salvatores ha detto di aver compreso che il suo film in Russia non può essere percepito in modo realistico da nessuno (sarà forse anche per questo che Lilin non ha voluto che il film fosse girato in russo e che il romanzo in russo non fosse mai tradotto).
In una recentissima recensione letta su sito http://afisha.mail.ru/cinema/movies/775649_sibirskaya_shkola/ ,si ritorna a criticare la veridicità dei fatti "Nel nostro paese persino un bambino sa che di solito le deportazioni venivano fatte in Siberia e non il contrario " e ancora che il film non avrà la visibilità auspicata in Russia, proprio perché Lilin  non ha voluto la traduzione del libro in russo "per paura ricevere una di quelle lezioni di vita da lui descritte in modo così dettagliato". Inoltre, sempre secondo l'autore della recensione il principale problema è che il film è stato girato da stranieri che non capiscono molto della mentalità russa e che fanno fatica a capire i realia della profonda provincia moldava. 


Il recensore però "salva" Salvatores e il suo talento e la capacità comunque di creare una atmosfera che avvolge e conquista il pubblico, nonostante tutto ritiene comunque il film interessante e meritevole di essere guardato.
In fondo, un lieto fine!





lunedì 1 luglio 2013

Rol' di Konstantin Lopushanskij

Evlachov - Plotnikov




Un tris di film russi al festival di Mosca



Avevamo promesso qualche giorno fa di parlare dei  film russi in concorso al 35 Festival internazionale del Cinema di Mosca, e finalmente, ritagliato un po' di tempo dalle cure quotidiane, riusciamo a parlare dei tre film di cineasti russi in concorso nel gruppo lungometraggi. 
Il primo è Skol'zhenie (Scivolamento, slittamento, derapata...) con la regia di Anton Rozenberg, classe 1977, conosciuto regista di spot pubblicitari, che  che ne è anche sceneggiatore. Con questo film   Rozenberg debutta sul grande schermo. Il film narra le vicende di un poliziotto dell'antidroga Pepl e dei difficili rapporti nella squadra per la lotta ai narcotrafficanti, dove Pepl lavora; purtroppo non tutti i poliziotti sono onesti, sullo sfondo di un ambiente corrotto viene presentata la vicenda umana del protagonista, il difficile rapporto con la moglie e il processo di trasfigurazione spirituale dell'uomo.Nel film recitano Vladislav Abashin  e Michail Solodko.

Qui sotto il trailer
https://www.youtube.com/watch?v=bw0ebQEdIK8

Locandina di Rol'
Il film Rol' (Il ruolo) di Konstantin Lopushanskij era uno dei favoriti della manifestazione, ma purtroppo la troupe è rimasta a mani vuote. Lopushanskij, nato nel 1947  è stato assistente di Tarkovskìj,  e ha lavorato per molti anni alla Lenfilm.
La vicenda del film si svolge durante la guerra civile russa, in Siberia nel 1919. E' la storia di un giovane attore di provincia che fugge dall'armata rossa dopo essersi unito ai bianchi. Catturato, si rende conto di esssere praticamente il sosia del comandante dei rossi, un certo Plotnikov. Plotnikov non fa in tempo a decidere se Evlachov deve vivere o morire quando arrivano i bianchi, inizia una battaglia e Plotnikov muore, da quel momento Evlachov ne prende il posto e nell'emigrazione in Finlandia, convincerà anche gli intimi di Plotnikov di essere lui.  Questa ossessione continuerà fino al tragico finale del 1923...Il film è girato in bianco e nero e è stato anche pensato per il pubblico internazionale. E' stata una sorpresa il mancato riconoscimento del suo valore. 

Sotto il link al trailer del film coi sottotitoli in inglese
https://www.youtube.com/watch?v=vnjFaDnGCtY


Il San Giorgio d'argento per il miglior attore invece è andato a Aleksej Shevchenkov, protagonista di Giuda il film di Andrej Bogatyrjov, un regista noto sia per le regie televisive che per i suoi documentari. La pellicola è tratta dalla novella omonima di Leonid Andreev, in cui si racconta la vicenda romanzata del Giuda evangelico che ladro, ruba le offerte fatte a Gesù e ai suoi apostoli, ma catturato e subito perdonato diventa un seguace di Cristo.Però la su fede nel Salvatore è molto particolare e la vicenda, come tutti sappiamo, non finirà bene. 

Anche questo film era molto atteso e comunque è riuscito a ritagliarsi una nicchia nella manifestazione, con il premio al miglior attore.
Shevchenkov nato nel 1974, ha recitato per la televisione e nel 2011 ha avuto un ruolo nel film Orda di  Andrej Proshkin.

Leggi! Vedrai che ti interessa

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